A sei anni dalla sua scomparsa, ricordiamo insieme p. Muzio Ventrella

Padre Muzio Ventrella, fondatore dell’MDE – Movimento Dehoniano Europeo ODV, ci lasciava l’11 novembre di sei anni fa.
La sua mancanza è forte, ma ancora più forte è l’insegnamento che ci ha donato, grazie al quale cerchiamo di dare al mondo il nostro migliore contributo.

Durante la celebrazione in suo ricordo, stimolato dalle letture dei “parabolisti” e dalla preziosa esortazione di padre Elia ad usare più “cuore” anche nel nostro quotidiano, non ho potuto fare a meno di ricordare un altro … “parabolista”, Gianni Rodari, che, nella “Grammatica della fantasia”, scrive:

Il sasso nello stagno.
Un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si allargano sulla sua superficie, coinvolgendo nel loro moto, a distanze diverse, con diversi effetti, la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il galleggiante del pescatore. Oggetti che se ne stavano ciascuno per conto proprio, nella sua pace o nel suo sonno, sono come richiamati in vita, obbligati a reagire, a entrare in rapporto tra loro.
Altri movimenti invisibili si propagano in profondità, in tutte le direzioni, mentre il sasso precipita smuovendo alghe, spaventando pesci, causando sempre nuove agitazioni molecolari. Quando poi tocca il fondo, sommuove la fanghiglia, urta gli oggetti che vi giacevano dimenticati, alcuni dei quali ora vengono dissepolti, altri ricoperti a turno dalla sabbia. Innumerevoli eventi, o microeventi, si succedono in un tempo brevissimo. Forse nemmeno ad aver tempo e voglia si potrebbero registrare tutti, senza omissioni.
Non diversamente una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni, in un movimento che interessa l’esperienza e la memoria, la fantasia e l’inconscio e che è complicato dal fatto che la stessa mente non assiste passiva alla rappresentazione, ma vi interviene continuamente, per accettare e respingere, collegare e censurare, costruire e distruggere.”
Ebbene, avendolo conosciuto, quale miglior ricordo in memoria di padre Muzio sia, per la sua esperienza terrena di uomo e sacerdote, sostituire per un momento la parola “sasso” con la parola “cuore”, per testimoniare l’agire quotidiano di padre Muzio?
Carlo Scippacercola
vicepresidente MDE ODV

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