Prima di essere bruciato, tumulato, o dimenticato
Voglio chiedere una cosa a questo mondo, di ignoranza così ubriacato
Lasciatemi vedere le stelle
Chiedo solo questo, fatemi vedere elle
Lasciatemi vedere il blu empireo del manto dell’infinito
Voglio vedere anche solo per un secondo oltre la soglia del definito
Voglio toccare con un dito guantato la candida pelle dell’eternità
Sentire con queste mie orecchie la canzone di una vera santa trinità
Voglio vedere se davvero non vi è alcun angelo
Voglio sentire se davvero nessuno ti può sentire urlare
O se è davvero un’ultima frontiera
O se, ancor meglio, se è davvero meno esteso della nostra stupidità
Guardo in alto e penso
Chi sa se qualcuno, lontano oltre concetto umano, abbia tale mio medesimo senso
Che guardi quello che in modo strano chiamerà
E dopo aver rimuginato un poco, penserà
“Ma … qualcuno sta guardando verso di me? O davvero sono solo?”
No amico che mai conoscerò, sei tutto fuorché un triste assolo
Anche io, come te, vorrei tanto vedere le stelle
Esse sono, di un gigante cosmico, le sue bretelle
Di un freddo e gelido pianeta, ne sono sorelle
Dello stesso tempo sono nobili damigelle
Lasciatemi vedere le stelle
È solo un desiderio, ma mi voglio liberare da queste celle
Voglio vedere le stelle
Che ogni essere, umano e non, possa amare queste dolci sentinelle
È tutto quello che chiedo
E dopo questo mio confabular, mi siedo
E torno a pensare all’amore, alla vita
Ma soprattutto, alle labbra che vorrei baciare, oltre ogni soglia infinita.
di Lorenzo Carbone