Presentazione MDE
Il Movimento ha avuto delle origini singolari. Negli anni 1992-1997, un gruppo di studenti dell’ITC “Mario Pagano” di Napoli, riuniti sul monte Faito, ospiti di una villa dei padri dehoniani, progettarono di costituirsi in un gruppo di studio per intervenire negli istituti medi superiori, perché i giovani studenti di Napoli prendessero coscienza della cittadinanza europea.
Il Movimento ha avuto delle origini singolari. Negli anni 1992-1997, un gruppo di studenti dell’ITC “Mario Pagano” di Napoli, riuniti sul monte Faito, ospiti di una villa dei padri dehoniani, progettarono di costituirsi in un gruppo di studio per intervenire negli istituti medi superiori, perché i giovani studenti di Napoli prendessero coscienza della cittadinanza europea. All’iniziativa aderirono una decina di alunni. Erano per lo più ragazzi di 15/16 anni. In seguito l’idea fu accettata da altri alunni dell’Istituto, tanto che alle riunioni formative del sabato sera, il gruppo si ingrandì fino a 60 partecipanti.
In seguito il gruppo fu invitato a Lachovice, un piccolo paese del sud della Bielorussia.
Qui i Ragazzi scoprirono le conseguenze tragiche del dramma di Chernobyl. Il loro programma si apriva cosi su nuovi orizzonti.
Scelsero la città di Postawi al nord del paese dove non era giunta la pioggia radioattiva di Chernobyl, per (ri)costruire una grande casa per i bambini. Il 29 ottobre dell’anno 2000, la casa fu inaugurata alla presenza dell’ambasciatore d’Italia a Minsk, il dottor G. Cerruti, e del vescovo cattolico Vitebsk, Monsignor E. Blinn. La costruzione era piuttosto grande: trenta posti letto, servizi igienici, cucina e sala da pranzo, biblioteca e sala da gioco. Un vero gioiello! I primi ragazzi del Movimento, con l’aiuto di un bravo tecnico della RAI/TV di Napoli, il signor Pino Pellegrino, organizzarono serate di canzoni e cabaret per raccogliere i fondi necessari per la costruzione dell’opera. Avevano voluto, anzi, esaminare il progetto dell’ingegnere e firmarlo tutti. Stabilirono che si sarebbero dati da fare, durante l’estate, andando la sera a servire in qualche ristorante o gelateria, per guadagnarsi il necessario per un viaggio di controllo dei lavori edili a Postawi. Nel frattempo i ragazzi napoletani avevano stretto amicizia con i membri di un Coro Accademico di Minsk (il coro Cante-mus). I membri del Coro si impegnarono a fare delle tournée in Italia e in Europa, portando un repertorio di musica popolare delle nazioni europee. Particolare importanza davano alla musica napoletana. Era un bellissimo coro che eseguiva canti a 4 voci a cappella. Intanto vari operatori delle zone del Sud del Mondo iniziarono a chiedere aiuti all’MDE, per la realizzazione di iniziative sociali. Ultimamente il Movimento si è impegnato nella costruzione di pozzi con fontana pubblica in un dipartimento del Camerun; a fornire aiuti vari alla facoltà di Medicina di Antsirànana del Madagascar e alla ricostruzione di pozzi nel dipartimento di Nkongsamba, distretto del Camerun. E’ un’opera gigantesca realizzata in collaborazione con gruppi dehoniani del Canada, Germania, di molte parrocchie italiane ed estere e di privati. Finora 211 villaggi del distretto hanno il servizio dell’acqua potabile. Mancano soltanto 30 pozzi con rispettive fontane perché ogni villaggio del distretto veda assicurato il servizio di acqua potabile. Il Movimento ha operato con la sovvenzione della CEI-Ufficio Caritativo a favore dei Paesi del Terzo Mondo, gestito dai vescovi italiani e con vari contributi per la realizzazione di oltre 50 pozzi e fontane. E’ stato cosi assicurato ai contadini della zona la possibilità di irrigare i loro campi e sottrarli a una pericolosa “desertificazione”. I due gruppi dei volontari MDE di Napoli e di Minsk negli ultimi 3 anni hanno invitato una quindicina di ragazzi per attività di volontariato in Camerun e nel Madagascar (presso la facoltà di Medicina di Antsirànana, creata dal professore Luigi Bellini, ex docente dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e nativo di Montesarchio, Avellino). Il nostro volontario, il dottor Francesco Dell’Arche, nativo di Laterza, Taranto, sta studiando la possibilità di fornire i pozzi di una pompa sommersa per evitare che l’acqua in zona equatoriale possa inquinarsi.