Laboratorio sensoriale “Creta al buio”

Data Evento
Marzo 2023
Location
MDE- Movimento Dehoniano Europeo ODV, Via Marechiaro, 42 - Napoli - Italia

MDE, in linea con la nostra mission e i nostri obiettivi è lieta di ospitare a Napoli il Laboratorio CRETA AL BUIO del maestro Felice Tagliaferri, scultore e fondatore della prima scuola di arti plastiche diretta da un artista non vedente, organizzato da progettograf

Napoli 11 e 12 marzo 2023

CRETA AL BUIO: Laboratorio di manipolazione della creta con

rilascio attestato riconosciuto dal MIUR

ACCREDITAMENTO MIUR PER LA FORMAZIONE
DEL PERSONALE DELLA SCUOLA D.M.
23/01/2004 PROT. N. 426/C/3

Per contatti: francesco.bianchi@progettograf.it whatsapp 3474728611

PROGRAMMA, OBIETTIVI E ALTRE CURIOSITA’
OPERE DEL MAESTRO TAGLIAFERRI

Il laboratorio è aperto a tutt*: educatori, insegnanti, operatori educativi per l’autonomia e la comunicazione (OEPAC), psicologi, genitori, operatori oss, osa, arte terapeuti, pedagogisti, studenti, ceramisti, artisti, artigiani e counselor, per sperimentare una leva atta a scardinare i pregiudizi e le convinzioni che le esperienze personali e lavorative hanno cristallizzato.
 Il maestro Felice Tagliaferri, scultore non vedente noto a livello internazionale, docente/formatore di arti plastiche, è il fondatore della prima scuola di arti plastiche diretta da un artista non vedente. Autore del celebre CRISTO RIVELATO, collabora con Musei, Scuole, Università e importanti Accademie in Italia.

Durante il laboratorio ci saranno dei momenti di lavoro e studio senza l’uso della vista.

QUANDO E DOVE

Il prossimo laboratorio verrà svolto secondo il seguente calendario:

sabato 11 marzo 2023 11.00 – 19.00 e domenica 12 marzo 10.00 – 17.30
presso MDEMovimento Dehoniano Europeo ODV via Marechiaro 42 – 80123 Napoli

FELICE TAGLIAFERRI La storia di Felice Tagliaferri, scultore non vedente di grande successo, è davvero incredibile. All’età di 25 anni, grazie all’esperienza formativa con lo scultore Nicola Zamboni, sperimenta concretamente la possibilità che la disabilità visiva non rappresenta un limite per le proprie potenzialità. Da qui ha inizio la sua incredibile ed intensa carriera artistica e di insegnante. Autore del famoso “Cristo Rivelato”, Felice Tagliaferri gira il mondo per insegnare a educatori, docenti etc., attraverso i suoi laboratori, come far comprendere che “non esistono i disabili e gli abili; tutti hanno le loro disabilità, tutti possono trovare le loro abilità”. Il maestro collabora con il Museo tattile statale Omero, il Museo di arte contemporanea a Roma, i Musei Vaticani, l’Accademia di Brera, il Museo Guggenheim a Venezia, dove tiene corsi e laboratori anche per bambini. Ricordiamo la sua partecipazione al TEDEX di Bologna, insieme all’organizzazione e gestione del primo simposio di scultura del marmo per persone cieche in cooperazione con il Comune di Carrara. I destinatari del suo metodo di insegnamento sono anche istituti scolastici, insegnanti di sostegno, terapisti, per far sperimentare la condizione della disabilità e, grazie ad una mano esperta e sapiente, provare a capire che – come ricorda il maestro Felice Tagliaferri – “non esistono abili e disabili; tutti hanno le loro disabilità e tutti possono trovare le proprie abilità”.

PROGRAMMA L’esperienza di formazione esperienziale e di crescita professionale e umana, così come ideata e concepita, vuole portarci verso una nuova forma esplorativa dell’arte e permetterci di apprendere le tecniche di lavorazione della creta come mezzo comunicativo e di relazione con gli altri.
Il fine ultimo è comprendere che la situazione di svantaggio può essere superata, trasformata in risorsa ma, soprattutto, può rimuovere difficoltà relazionali con gli altri, ad esempio studenti, persone con disabilità, etc. ma anche sviluppare una migliore integrazione, creare una maggiore autostima, determinando una positiva ricaduta sulla vita quotidiana. La scultura tattile come strumento di inclusione per immaginare la realizzazione di nuovi percorsi di apprendimento, di studio, di didattica inclusiva, di crescita personale e professionale a vari livelli e in diversi settori professionali.
Attraverso l’acquisizione di nuove competenze, con una voglia in più di crescere professionalmente e umanamente, l’arte diventa strumento di inclusione e il canale tattile si trasforma in mezzo impegnato nella comunicazione, nel processo empatico di comprensione dell’altro, in una nuova forma esplorativa della scultura, nella costruzione di nuove e possibili proposte didattiche, terapeutiche, ludiche adatte ai bisogni e alle condizioni specifiche dei nostri utenti.
Il progetto intende promuovere la realizzazione di un laboratorio volto allo sviluppo della capacità tattile, sia come particolare forma esplorativa che come possibilità di creazione artistica che come ausilio all’apprendimento. Il lavoro, condotto dallo scultore non vedente Felice Tagliaferri, sarà un percorso attraverso il canale tattile che permetterà di maturare un’esperienza sensibile intensa ed autentica, in relazione alle visioni immaginifiche, interne ad ognuno, delle cose del mondo esterno. Il laboratorio didattico, prevedendo momenti di lavoro senza l’uso della vista, vuole simbolicamente ricreare la condizione di svantaggio in cui si trovano alcune persone. Sperimentare ed affrontare una situazione di disagio pone gli operatori nelle condizioni di sviluppare una maggiore percezione e consapevolezza delle difficoltà delle persone affidate alle loro cure.

Il percorso vuole sostanzialmente far comprendere agli operatori quali risultati sarebbe possibile ottenere in una situazione di svantaggio, purché sostenuta e guidata da una mano sapiente e presente: un incontro al buio, quindi, con la scultura, ma principalmente un incontro al buio con l’identità sconosciuta di ciascun individuo. La peculiarità di questo percorso è determinata dalla figura del maestro scultore non vedente, che nel corso degli anni e di molteplici esperienze professionali, sia come artista che come maestro (tenendo corsi di laboratorio didattico per studenti di diverse fasce di età, nonché per adulti), ha saputo trasformare uno svantaggio in una preziosa risorsa per sé e per gli altri.
Il gruppo sarà condotto alla creazione di forme scultoree attraverso immagini e suggestioni verbalizzate, in un percorso guidato volto all’esplorazione delle cromature e dei contenuti emotivi propri ad ognuno, ed al rintracciare tutti quegli elementi di coincidenza tra forme-pensiero, forme-emozioni, forme-relazioni e forme-visioni. Con particolare riferimento ai volti (il proprio e quello degli altri) si creeranno forme plastiche come ricerca della corporeità e della propria immagine poetica; si scoprirà come il canale tattile da strumento percettivo può diventare mezzo impegnato nella comunicazione.

OBIETTIVI GENERALI DEL CORSO
• Fornire solide basi teoriche di riferimento che consentano di declinare il concetto di laboratorio nei vari contesti.
• Scoprire il proprio talento creativo e liberare il bambino artista che alberga sopito dentro ogni educatore ed insegnante.
• Offrire ai partecipanti tutti gli strumenti organizzativi per personalizzare l’offerta laboratoriale più adatta ai propri allievi.
• Fornire strategie operative che favoriscano negli adulti impegnati nella realizzazione delle attività la serenità e l’efficacia e negli utenti l’adeguato spazio di libertà espressiva.
• Fornire agli allievi con varie disabilità strumenti idonei per utilizzare le proprie capacità.
• Far sperimentare al docente forme di disabilità e spingere all’identificazione e all’empatia.


MAPPATURA DELLE COMPETENZE: • Progettare-organizzare situazioni di apprendimento
• Supportare il benessere dei partecipanti
• Favorire una valutazione più formativa che normativa
• Lavorare in gruppo, team teaching
• Aumentare le capacità di fare ricorso ai metodi attivi, ai percorsi di progetto, al lavoro per problemi aperti e situazioni-problemi, sviluppare competenze e transfert di conoscenze
• Mantenere costantemente i corsisti e i docenti al centro dell’azione pedagogica

COMMENTI DI CHI E’ STATO CON NOI

“Grazie #FeliceTagliaferri per i doni che mi hai elargito. Non ho spazi abbastanza grandi per contenerli tutti insieme oggi, li centellinerò giorno dopo giorno”.

#progettograf non è solo chi organizza e promuove l’evento; #progettograf è minuziosa attenzione alle parole che usa, perché con loro non si parla con altri toni del diverso, della disabilità, della difficoltà. Con loro si parla normale, normale del normale e normale del normalmente diverso. E credetemi, puoi fare tutte le esperienze pratiche e sensoriali che vuoi, trarne competenze e abilità, ma se sotto sotto, nel solco centrale che attraversa le nostre viscere, non c’è quel senso lì di normale normalità, tutto il resto perde potere e anzi lo acquista il nostro saper fare con la loro silenziosa guida che accompagna ogni momento del corso. E loro lo trasmettono, con delicatezza e sentimento ti raccontano di quanto tutto sia normalmente diverso, e anche tu, ti senti normalmente te stessa, qualunque cosa tu porti dentro e porti li in quel momento, su quello lunghi tavoli imbanditi di creta seduta accanto e di fronte a persone sconosciute che alla fine del corso, invece, ti mancheranno come l’aria.

Grazie di cuore perché anche da “dietro le quinte” sapete insegnare ad essere “Esco da quest’aula con una maggiore consapevolezza di come si può sentire un disabile in certi momenti. Ho sperimentato il modo migliore anche per imparare a stare di più sulle cose e a guardare con un occhio diverso dandole la giusta importanza. Entrando nella dimensione dei non vedenti, anche non avendo pratica e abilità particolari nelle varie tecniche, il tutto acquista un sapore diverso e più buono …”. “Viviamo in un mondo dove si va sempre di corsa, dove l’importante è apparire, dove ci si dimentica di noi stessi, figuriamoci degli altri. Poi un giorno, quasi per caso, si decide di partecipare a un corso, “La Creta al Buio”, laboratorio con il maestro Felice Tagliaferri, scultore non vedente. Immaginare, imparare a “SENTIRE’” la creta, riuscire a “GUARDARE” attraverso l’esperienza tattile “VEDERE”, anche dentro di noi. E in questo corso avviene qualcosa di incredibile. Gomitoli formati da fili invisibili, si srotolano e legano le une alle altre, anime e cuori di queste persone sconosciute. Speranza e scoperta dell’efficacia dell’Arte terapia. Non la conoscevo molto, e devo ammettere che ha contribuito anche ad un mio benessere personale. Bisogna chiudere gli occhi più spesso. Ho imparato che esistono altre modalità, “dettaglio, studio, passione, rispetto, creatività, tenacia, umiltà. Lasciarsi andare in dimensioni poco esplorate può spaventare, ma accompagnati per mano può lasciare affiorare a tratti quell’istinto che guida oltre la vista Momento di profonda leggerezza lascio la paura di sbagliare senza neanche averci provato”. “Mi si è aperto un mondo. Rispetto alle altre volte in cui mi sono messa in gioco, questa volta son voluta rimanere dietro le quinte, ho visto un gruppo bellissimo … Forse all’inizio è stato un po’ faticoso, ma piano piano ognuna di voi ha preso sempre più sicurezza e si percepiva l’entusiasmo con cui lavorava …
Mi porto metodi nuovi da poter usare con i bambini disabili, convinta di quanto sia giusto e utile dar loro una chance; con gli occhi non vediamo quello che realmente è. Mi serviranno molto le tecniche acquisite oggi, per conoscere meglio la persona disabile. Mettere per un momento da parte il guardare con gli occhi mi ha permesso di sentire in maniera più forte. Il critico interiore che guarda e osserva è stato zitto e gli altri sensi hanno avuto la libertà di esprimersi, di espandersi …
Cosa ho imparato oggi? Che non ci si deve arrendere di fronte all’imprevisto, trovando alternativa e trasformando “l’errore” in opportunità. Come dice il maestro Felice Tagliaferri: “io posso, piano piano, spostando un po’ di sabbia per volta! Lascio quello che conoscevo, per osare cose nuove. Lascio la paura, la serietà ed una certa paura di interagire”. “Ho sconfitto per un attimo pregiudizi e malinconia”. “Mi sento svuotata di tutta quella tensione che avevo accumulato”. “Provo una grande fiducia nel poter fare”. “Sento di non voler mettere più in discussione la possibilità di fare”.
“Ho abbattuto la paura”. Questi due giorni sono stati molto piacevoli, sia per le persone che ho conosciuto che per l’esperienza che ho vissuto. Lavorare in questo modo ti scarica molto e il fatto di scambiarsi le opere è stato come prendersi cura dell’altro … Un gruppo fantastico. “Mi sento ispirata dal voler provare da sola avendo capito il meccanismo”. “Sento una profonda gratitudine per questo senso di riunione”. “Lavorare al buio per me è stato come entrare in un’altra dimensione. Ascoltare il mio lato più profondo, lasciarmi andare. Il “non vedere” mi ha permesso di non giudicare giusto o sbagliato, ma solo creare quello che poteva essere”.

PER INFO SU COSTI E MODALITA’ DI ISCRIZIONE

contattare Francesco BianchiPROGETTO GRAF
via whatsapp al 3474728611 
francesco.bianchi@progettograf.it

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